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Sfumature di noir
Il 2020 è stato un anno complicato, inaspettato.
Lanciando l’iniziativa Brivido avevamo scommesso sul fatto che molte persone, purtroppo costrette in casa per via della pandemia, si sarebbero ritrovate con molto tempo a disposizione. Qualcuno avrebbe certamente approfittato delle circostanze per tirare fuori dal proverbiale cassetto una storia che, magari, giaceva lì da tempo.
È stata una scommessa vinta. Otto di queste persone, autrici ed autori esordienti o emergenti, hanno accettato la sfida che avevamo lanciato e sono riusciti ad affrontare tutte le fasi editoriali necessarie con grande professionalità, tutti diretti, insieme, su “La cattiva strada”.
Disponibile sul nostro catalogo e sugli store principali, La cattiva strada è pubblicato sia in eBook che in formato cartaceo, coerentemente con la nostra scelta editoriale di puntare sul digitale lasciando comunque l’opportunità di comprare il cartaceo per chi preferisce il formato tradizionale. Trovate anche informazioni aggiornate sulle presentazioni del libro e sulle recensioni sulla pagina Facebook del libro, dove potete anche contattare gli autori.
In questa antologia troverete otto racconti estremamente diversi nello stile, nonostante le numerose “restrizioni” imposte dalla scelta del genere. Vorremmo spendere una parola sul lavoro di ciascuno (in ordine alfabetico).
Denise Antonietti è stata una delle prime persone in assoluto a proporre il suo Scacco Matto, un racconto che ci ha detto aver scritto molti anni fa e che ha leggermente adattato al contesto noir. Lo stile di Scacco Matto è molto ben definito, caratterizzato dalla scansione in capitoli e costruito come un romanzo a chiave, definisce perfettamente la fusione tra l’ambiente urbano e la trama che è una colonna portante del genere noir.
Simone Fiocco è un prolifico autore di thriller, noir et similia. Il suo racconto, Il Cravattino, ha un incipit perfetto, esplosivo, provocatorio. È certamente un racconto che cattura e colpisce chiunque, come abbiamo avuto modo di riscontrare dai numerosi feedback positivi. Il Cravattino è un viaggio nella mente di un uomo che perde la ragione in un contesto che pare surreale ma è, invece, estremamente reale. I toni sono decisamente molto (o)scuri ma i dialoghi sono assolutamente delle perle.
Simona Mongiello ha dato al suo L’Acchiappasogni un tono ben equilibrato, con personaggi perfettamente in linea con il miglior noir d’autore. Tutto gira intorno ad una trama semplice ma perfettamente sviluppata nei tempi del racconto breve, anche nei punti dove la storia sembra più prevedibile L’Acchiappasogni ci sorprende con un dettaglio, una piccola rivelazione, una sorpresa.
Deanna Morlupi già dal titolo ha voluto integrare l’uso del dialetto, una caratteristica che ci è piaciuta fin dalla prima volta che abbiamo letto La Stries. La storia è un noir non metropolitano narrato con una crudezza e schiettezza che ti porta, alla fine di ogni paragrafo, a voler leggere il successivo. Il protagonista ci rende partecipi dei suoi pensieri in un modo molto originale, la trama di fondo tocca un tema incredibilmente attuale (purtroppo), e il finale non delude.
Carlo Pizzoni ha fatto della scansione temporale uno degli elementi cardine de La legge dello squalo, il racconto che troverete nell’antologia. La storia è un interessante connubio tra lo squallore delle vite dei personaggi e l’eleganza a tratti ironica dello stile narrativo. Anche qui non mancano i pilastri del noir classico: tradimento, doppio gioco, finale moralmente ambiguo. La legge dello squalo vale per tutti.
Andrea Raguzzino ha avuto l’onere e l’onore di aprire l’antologia con La grande occasione di Jack Rubino, un racconto che vuole omaggiare i grandi classici del genere Hard Boiled ma rileggendo il tutto con un guizzo ironico. I personaggi del racconto costruiscono un microcosmo che incuriosisce moltissimo e del quale, siamo certi, Andrea scriverà ancora. La grande occasione di Jack Rubino è arrivata, ma quali altre storie si nascondono dietro questo personaggio peculiare?
Gianmarco Tomaselli ha scovato Morganella da qualche parte nella sua immaginazione, e ne ha fatto il punto focale della storia, fin dal titolo. Nel curioso paesino ci sono decine di personaggi, quasi tutti con un soprannome, e leggendo ci si trova immersi in quest’atmosfera strana e disorientante, nella quale la storia si infila serpeggiando e ci porta, inaspettatamente, a scoprire i tanti segreti della gente di Morganella.
Giuseppe Vivona chiude l’antologia con Il Maestrale, la cocaina e il Demonio; un racconto molto reale, connesso con la storia e la nostra conoscenza collettiva. Una storia infida portata avanti da personaggi ben definiti che riescono, in qualche modo, a sopravvivere alle vicende drammatiche che li coinvolgono, lasciandosi dietro uno strascico di dubbi e pensieri che sta a noi interpretare.
Buona lettura.